Pavimentazione in resina

Come evitare l’osmosi per un rivestimento resinoso industriale?

Come evitare l’osmosi per un rivestimento resinoso industriale?

Di norma, i sistemi resinosi utilizzati nell’ambito delle pavimentazioni industriali sono impermeabili sia ai liquidi sia al vapore acqueo.

Come spieghiamo in diversi articoli, primo fra tutti quello sui requisiti di una buona impermeabilizzazione, c’è differenza fra le due caratteristiche:

  • una superficie impermeabile all’acqua (e ai liquidi in generale) serve a proteggere il supporto e in generale la superficie sottostante dalle infiltrazioni esterne;
  • una superficie permeabile al vapore acqueo permette a questo gas di fuoriuscire senza accumularsi.

Proprio per questo, l’impermeabilità al vapore acqueo può creare qualche problema, soprattutto su sottofondi cementizi umidi o che presentano umidità capillare di risalita.

In questo articolo vedremo in particolare come la presenza di pressioni osmotiche del supporto possa danneggiare un rivestimento resinoso industriale e, soprattutto, come evitare che si verifichi l’osmosi. A guadagnarne saranno la qualità della posa, la sua efficacia e la sua durata nel tempo.

Cosa succede quando una pressione osmotica incontra un rivestimento impermeabile?

La conseguenza più visibile del contatto fra l’umidità di risalita e un sistema di resine impermeabili è il possibile distacco del rivestimento. Causato dalla formazione di bolle rigonfie di acqua in pressione, il fenomeno dipende dalla presenza di pressioni osmotiche che si formano fra il supporto in cemento e il rivestimento.

A causa della totale impermeabilità, la pressione dovuta all’osmosi può raggiungere valori abbastanza elevati, che superano la coesione del massetto. In tutti questi casi, può verificarsi un distacco di alcune porzioni del rivestimento dal sottofondo. Queste zone distaccate sono più soggette al rigonfiamento e alla formazione di bolle, ma non è detto che i successivi rigonfiamenti avvengano con una elevata pressione osmotica.

Infatti, questi si verificherebbero non tanto per trazione diretta quanto per peeling, per il quale non sono necessarie grandi pressioni. Per tale ragione, la diffusione su ampie superfici può avvenire anche con pressioni inferiori, ovvero quelle raggiunte dalla semplice umidità di risalita.

L’osmosi in un sistema resinoso: le cause

Il distacco e rigonfiamento del rivestimento avviene solitamente in sistemi resinosi fino a 2-3 mm di spessore. Che si presenti con qualche bolla sparsa sulla superficie, o con rigonfiamenti più frequenti, dipende dal tipo di supporto, dal sistema applicato, dalle condizioni di umidità, e così via.

A tale proposito, la pressione osmotica che porta alla sbollatura è causata da tre fattori concomitanti:

  • presenza di acqua nel sottofondo in cemento, oltre un certo valore percentuale;
  • superficie su cui è stato posato un sistema resinoso impermeabile all’acqua e al vapore acqueo;
  • presenza di una barriera semipermeabile fra il supporto e il rivestimento.

La situazione ideale per evitare l’osmosi risiederebbe nell’assenza di tutti e tre i fattori, ma si tratta di eventi rari. Tuttavia, affinché il fenomeno non abbia luogo è sufficiente eliminare anche soltanto una delle tre cause.

Come prevenire la formazione di bolle sul rivestimento in resina

Per quanto riguarda il primo fattore, si può misurare l’umidità del supporto mediante opportuni igrometri: solitamente, il valore massimo consentito è del 3-4%, che può variare in relazione alla permeabilità del sistema resinoso prescelto.

Nel caso dell’umidità di risalita, sarà necessario il metodo del foglio di politene, secondo ASTM D 4263, che tuttavia “fotografa” una situazione specifica in un momento specifico e non può, pertanto, dar conto di variazioni stagionali.

In alternativa, un modo per evitare anche soltanto il rischio di sbollatura è quello di scegliere sistemi resinosi con una buona permeabilità al vapore acqueo.

Nella maggior parte dei casi, le resine utilizzate nell’ambito industriale sono impermeabili all’acqua, e le consigliamo quindi per sottofondi dove l’umidità non supera il 4%. Ne sono un esempio le nostre soluzioni a base di poliuretano cemento, che tuttavia presentano un’efficacia e una resistenza nel lungo periodo senza pari.

Se invece si ha la necessità di mettersi al riparo anche dall’eventuale umidità di risalita, consigliamo la posa di sistemi resinosi con una buona permeabilità. Per esempio:

Conclusioni

Come si può notare, il distacco di un rivestimento resinoso e il presentarsi di bolle possono essere affrontati in vari modi, a partire dalla preparazione del supporto fino ad arrivare alla scelta del sistema giusto.

In alcuni casi, la soluzione sarà dettata dal tipo di sottofondo e dai rilievi operati, mentre in altri dalla natura del sistema resinoso che dovrà essere applicato.

Quale che sia la strada da percorrere, il nostro consiglio rimarrà sempre quello di contare sulla consulenza di esperti e tecnici del settore, che sapranno valutare ogni contesto e proporre il giusto ciclo resinoso.

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