poliurea pura vs poliurea ibrida

Poliurea pura vs poliurea ibrida: caratteristiche e campi applicativi

Poliurea pura vs poliurea ibrida: caratteristiche e campi applicativi

Dopo aver visto a grandi linee quali sono le differenze fra gli impermeabilizzanti poliuretanici e poliureici, in questo articolo faremo un passo avanti, trattando più in particolare l’argomento poliurea.

Tecnologicamente avanzata e versatile, la poliurea è – una volta applicata – in grado di assorbire grandi sollecitazioni di strutture quali ponti, viadotti, parcheggi, terrazzi e così via.

Tuttavia, dire semplicemente “poliurea” può risultare generico e, in un certo senso, anche riduttivo. Infatti, all’interno della categoria esistono almeno due tipologie di prodotti che, a partire da una semplice differenza nella struttura chimica, realizzano rivestimenti spesso molto diversi fra loro. Si tratta di:

  • poliurea pura;
  • poliurea ibrida.

Iniziamo da quello che hanno in comune. Entrambe non contengono solventi, offrono una rapida reticolazione anche a basse temperature, sono flessibili e hanno elevate caratteristiche fisiche. Eppure vengono di frequente utilizzate per scopi diversi. Come mai?

In questo articolo cercheremo di scoprire quali sono le differenze fra poliurea pura e poliurea ibrida. Non verranno trattati i sistemi a base di poliurea pura a medio modulo elastico, come MEMBRAPOL 600 VK ES – per i quali approfondiremo in futuro la questione.

Cenni generici sulla poliurea: cos’è e a cosa serve

Elastomero dai brevissimi tempi di indurimento, la poliurea si presenta in forma liquida e bicomponente. Il componente A è solitamente una resina che contiene particolari ammine a diversificato peso molecolare, mentre il componente B è formulato con isocianati aromatici o alifatici.

Dal momento che i tempi di indurimento variano da circa 15-20 secondi a massimo un minuto, la poliurea viene applicata a spruzzo con pompa bi-mixer ad alta pressione e da personale specializzato.

Proprio per questo, uno dei suoi maggiori vantaggi risiede nella continuità dello strato che realizza. Laddove altri impermeabilizzanti (come le guaine bituminose, per esempio) lasciano sicuramente degli spazi scoperti e zone a rischio infiltrazioni, nel caso della poliurea la struttura indossa il rivestimento quasi come fosse un guanto.

A garantire il risultato è la reazione chimica fra i due componenti, che solitamente verranno miscelati dalla pompa bi-mixer in rapporto 1:1, variabile comunque a seconda del prodotto specifico.

Oltre a questo, a variare può essere anche lo stesso componente A, aspetto che costituisce la maggiore differenza fra la poliurea pura e la poliurea ibrida.

Di cosa parliamo quando parliamo di poliurea pura?

A voler essere specifici, a livello chimico la principale differenza fra le due tipologie risiede nella concentrazione di ammine, che può andare da una percentuale molto alta e prossima al 100%, fino a una molto bassa che rasenta il 2%.

La poliurea pura è quella che per definizione ha una concentrazione di ammine almeno del 70% e, allo stesso tempo, garantisce risultati prestazionali di maggior rilievo. Per esempio, viene impiegata per impermeabilizzare superfici sottoposte a molte sollecitazioni, come:

L’unico svantaggio della poliurea pura è che, in presenza di superfici umide, va applicata soltanto dopo aver creato una superficie asciutta con un promotore di adesione idoneo, come MEMBRAPOL PRIMER 900 RAPIDO.

Quando scegliere la poliurea ibrida?

Pur avendo una concentrazione di ammine inferiore al 70%, la poliurea ibrida non è necessariamente una membrana meno performante rispetto alla poliurea pura. Anzi, tutto dipende dalla qualità delle materie prime che la compongono.

Soluzioni come MEMBRAPOL 600 VK/I sono perfette per impermeabilizzare le solette dei viadotti stradali o ferroviari, per le strutture interrate e gli estradossi o intradossi delle gallerie. Inoltre, sono ideali anche per le coperture isolate con il poliuretano espanso della linea MEMBRAPOL FOAM.

Come avviene per la poliurea pura, anche la poliurea ibrida ha il suo punto debole nell’applicazione su superfici umide, per le quali converrà agire preventivamente con delle opportune barriere.

Conclusioni

Come si può notare dalla breve trattazione presente nell’articolo, nonostante le loro differenze poliurea pura e poliurea ibrida sono due sistemi altamente prestazionali. Infatti, non soltanto sono capaci di garantire durata ed efficienza, ma presentano vantaggi che molte altre soluzioni per l’impermeabilizzazione disconoscono:

  • durabilità;
  • grande elasticità;
  • elevata resistenza a sollecitazioni meccaniche, abrasione e punzonamento;
  • impermeabilità all’acqua e permeabilità al vapore acqueo.

Oltre a questo, il rapidissimo indurimento permette di coprire grandi superfici in pochissimo tempo, a patto che si sia dotati di attrezzatura all’altezza gestita da personale specializzato.

Infatti, proprio per le sue caratteristiche la poliurea definisce una gamma di sistemi che richiedono esperienza, perizia e buon senso. Per un miglior risultato possibile consigliamo sempre di rivolgersi a esperti che, con la loro assistenza, possono dare forma a un vero e proprio investimento nel futuro.

Per maggiori informazioni, potrete contattare da qui i nostri tecnici.

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